27/02/2025 PREMARIACCO – Dalle ricostruzioni delle telefonate di quel maledetto 31 maggio 2024 ora vi facciamo ascoltare gli audio degli ultimi disperati attimi di vita di Patrizia, Bianca e Christian, travolti dal Natisone. || La tragedia del Natisone è un evento sconvolgente che ha non a caso scosso, toccato, addolorato tutti, unito il paese intero per empatia verso un destino tremendo per i tre ragazzi, Patrizia Cormos, Bianca Doros, Christian Molnar, che nel giro di pochi minuti sono passati da un tranquillo pomeriggio spensierato al peggiore degli incubi, travolti dalle acque del fiume e andati incontro alla morte. Quei 41 minuti d’attesa tra la prima telefonata di Patrizia e l’inghittimento dei tre ragazzi da parte del Natisone sono stati lunghi momenti di angoscia, ansia, terrore puro. Solo la stessa Patrizia ha provato a essere baluardo, emotivamente e mentalmente, mentre Christian lo faceva fisicamente sorreggendo le ragazze e tentando di resistere alla furia delle acque, era lei, Patrizia, a sostenere una situazione piu grande di lei, e a cercare di far arrivare quei soccorsi tanto attesi, in maniera spasmodica. Abbiamo provato recentemente a ricostruire le telefonate per capire cosa fosse successo e quale poteva essere l’enorme paura dei tre in quel momento. Gli audii che vi proponiamo sono un pugno allo stomaco, ti colpiscono perché ti mettono di fronte alla sensazione di affacciarsi nel vuoto, a capire che si sta avvicinando una fine a cui non si è mai pronti in questo modo. Nel pirmo audio che proponiamo Patrizia, con sottofondo le urla di Bianca, dice che l’acqua sta crescendo e che il tempo a disposizione non è tanto.Il secondo audio è quello in cui invece Patrizia fa riferimento alla necessità dell’intervento dell’elicottero perché il tempo a disposizione è sempre meno. Si capta, in mezzo ai tanti “ti prego” di Patrizia, tutta la fatica, fisica ed emotiva, nonché lo strazio di trovarsi in una situazione che sembra sempre più senza via d’uscita.Infine il terzo audio, quello che inevitabilmente raggela il sangue. L’ormai famosa canzone “i’m still here”, scelta per le chiamate in attesa, in una brutta e perversa ironia della sorte, come se fosse quello che Patrizia in (Servizio di Stefano Giovampietro)
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