29/03/2025 UDINE – La Carnia non ci sta e protesta contro il progetto di canale derivatorio proposto dalla Regione, che avrebbe un forte impatto negativo sul Tagliamento, e non solo, per privilegiare l’elettricità sull’acqua. || Fa discutere il progetto di canale derivatorio del Consorzio Bonifica Pianura Friulana che tanti interrogativi e preoccupazioni nella popolazione interessate. Legambiente, comitati e gran parte della politica pongono riflessioni e attendono risposte dopo le interrogazioni avanzate dalla consigliera Serena Pellegrino.il canale derivatorio costerebbe 105 milioni di Euro, e dovrebbe prelevare le acque del canale Sade, emissario del lago di Cavazzo, in Comune di Trasaghis, convogliandole oltre il Tagliamento con una canalizzazione sotto la falda freatica alimentata dal fiume stesso, con il potenziale rischio di determinare interferenze gravi insomma, un progetto definito devastante e che non a caso era stato già respinto nel 1987 ma tornato con forza a riproporsi. E il tema è trasversale dal punto di vista politico, lo conferma la presenza anche di Querini, appartenente al partito Fratelli d’Italia. Importante la risposta delle comunità territoriali, per il futuro e il bene comune, tra la montagna e la pedemontana carniche. Ne fa le spese l’ambiente, i residenti e il turismo per soddisfare il bisogno di vendita di energia elettrica da parte del Consorzio. – Intervistati SERENA PELLEGRINO (ALLEANZA VERDI SINISTRA), ENRICO QUERINI (COMITATO LA RISORGIVA), FRANCESCHINO BARAZZUTTI (COMITATO DI DIFESA DEL BACINO MONTANO DEL TAGLIAMENTO) (Servizio di Stefano Giovampietro)


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