29/05/2025 UDINE – Sentiamo come vedono il futuro i giovani studenti di Udine delle scuole secondarie. || L’amministrazione comunale ha promosso, per la prima volta, un’indagine a tutto tondo sulla popolazione giovanile che frequenta gli istituti secondari di secondo grado udinesi. In particolare, la ricerca, realizzata in collaborazione con IRES FVG, traccia un ritratto sfaccettato dei neo-maggiorenni delle scuole superiori cittadine, con il coinvolgimento di oltre duemila studenti e studentesse. Sono state coinvolte tutte le scuole superiori udinesi e la rilevazione è durata circa due mesi. Delle ragazze e dei ragazzi che hanno partecipato, circa il 30% abitano a Udine, mentre il restante 70% proviene dalla provincia o dal territorio regionale.In linea generale, poco più della metà degli intervistati si dichiarano almeno “abbastanza soddisfatti” della propria vita, circa il 56%. Un ragazzo su tre si dichiara invece poco soddisfatto o infelice, mentre circa il 20% si dichiara molto contento. Al contrario, le relazioni con i coetanei ottengono giudizi complessivamente positivi: il quasi l’88% dei giovani è contento delle proprie amicizie, mentre quasi un ragazzo su 10 (circa il 12%) si dichiara infelice. A impattare maggiormente sulla soddisfazione personale dei neo maggiorenni sembra essere soprattutto la condizione economica: Dai dati registrati compaiono inoltre notevoli differenze di genere: i ragazzi riportano livelli leggermente più elevati di benessere personale rispetto alle ragazze. Ad esempio, la quota di chi si dichiara “molto soddisfatto” delle proprie relazioni è del 48% tra gli studenti maschi a fronte del 39% tra le femmine; L’orizzonte del futuro suscita sentimenti ambivalenti nei giovani udinesi, divisi tra entusiasmo e timore. Quasi la metà degli intervistati (il 43%) ammette che “il futuro mi fa paura”, mentre solo il 15% è deciso e convinto che gli anni a venire non portano preoccupazione. In un quarto dei casi “il futuro mi affascina”, mentre i restanti si ripartiscono tra chi preferisce “non pensarci” e gli indecisi.L’indagine rivela poi un (Servizio di Stefano Giovampietro)
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