06/08/2025 UDINE – Thauvin è quasi letteralmente scappato alla volta di Lens dove ha trovato una calorosa accoglienza. Ricostruiamo le ultime ore del francese. || In Sicilia la chiamano la fujtina, ovvero la fuga dal controllo dei genitori per andare a sposarsi, ecco allargando il concetto si sposa, appunto, bene con la situazione vissuta da Florian Thauvin. Nonostante l’opzione di rinnovo automatico esercitata dall’Udinese e le dichiarazioni di rito sulla permanenza per riportare l’Udinese ancora più in alto in classifica, ecco che a pochi giorni dal suo rientro in campo nell’amichevole contro il Twente, il capitano ha abbandonato la nave, creando umori diversi nelle pance dei tifosi. Ben inteso, nulla vietata al professionista Thauvin di intraprendere un percorso del genere, soprattutto per tornare in patria dove smaniava di andare dal momento del suo rientro in Messico, per stare più vicino alla famiglia. Se a questo si aggiunge l’ingaggio praticamente raddoppiato e l’accordo triennale, l’equazione trova da sé la soluzione, ma le tempistiche e le modalità, che saranno pur normali in questo calciomercato, non possono andare giù in maniera liscia. La cessione è arrivata a venti giorni dall’inizio del campionato e in maniera repentina, con il procuratore di Thauvin che alla fine ha avuto la meglio dopo aver proposto il suo assistito a parecchie squadre francesi. In primis il Marsiglia, dove Florian sognava di tornare dopo aver dichiarato come fosse l’unica squadra francese in cui potesse giocare. Incassato il no di De Zerbi, si è guardato oltre, fino a trovare la soluzione giusta; il Lens dell’amico ora ds Jean Loius Leca, che dopo aver cercato altri profili è ripiegata su Thauvin, offrendo all’Udinese la cifra giusta, 8 milioni, per avere il via libera. Non ci ha pensato su due volte il francese, non proprio da buon capitano, a imbarcarsi sul jet privato mandato appositamente a prenderlo dal club francese, senza nemmeno metaforicamente guardarsi indietro come si evince dalla foto, corredata da un cuore giallo e uno rosso, poi ribaditi con un “merci”, dovuto alla grande e calorosa accoglienza avuta. Da brividi effettivamente (Servizio di Stefano Giovampietro)
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