25/04/2024 UDINE – Il sindaco De Toni ha fatto un discorso molto ampio e commovente. Ripercorriamo alcuni passaggi principali. || Lungo discorso del sindaco per la Festa della Liberazione, in cui ha evidenziato l’importanza della lotta al nazifasismo. Dopo aver fatto gli auguri a tutti, il sindaco ha ricordato i numeri delle vittime friulane nel secondo conflitto mondiale in cui il Friuli è stato sempre in prima fila, vero luogo di elezione della Resistenza italiana, con gruppi che si organizzavano già prima dell’8 settembre 1943. Ha ricordato la battaglia di Gorizia e la brigata proletaria degli operai di Monfalcone che si oppose all’ingresso delle colonne militari tedesche. Il primo cittadino di Udine ha ripercorso le pagine più buie di quegli anni, con l’eccidio di Torlano in cui persero la vita 33 persone, tra cui 5 bambini, uccisi a colpi di pistola e scariche di mitra, ma anche gli insegnamenti belli, queli della Carnia, che 80 anni si liberò dall’occupazione nazifascista allargando il diritto di voto anche alle donne capifamiglia, conquista che avvenne definitivamente solo nel dopoguerra. E ancora De Toni non si è sottratto dal ricordare il centenario dell’omicidio di un martire del fascismo, Giacomo Matteotti, rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista, fino a giungere alle grandi difficoltà dell’oggi, con la guerra tra Russia e Ucraina che sembra non avere fine, la morte e distruzione in Palestina, l’autoritarismo che è tornato a rieverarsi in due episodi, i manganelli usati dalla polizia lo scorso 23 febbraio a Pisa contro i ragazzi in corteo pro-Palestina e il caso Antonio Scurati, il cui monologo sul 25 aprile è stato improvvisamente cancellato dal palinsesto Rai, la televisione di stato, un segno di repressione della libertà, e per questo il 25 aprile non deve essere semplice giorno di festa, ma di riflessione, in ogni piazza d’Italia. De Toni ha chiuso parlando di sfide epocali: riscaldamento globale, conflitti, e rifiorire di nazionalismi, ma che tutti devono nutrire speranza nella libertà e nello stato di diritto, citando Italo Calvino, perché anche dietro i (Servizio di Stefano Giovampietro)


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