12/09/2025 SAN GIOVANNI AL NATISONE – E’ passato un mese dalla brutale aggressione a Mario Deganis, titolare dell’Osteria al Cjanton di San Giovanni al Natisone, nella quale ha perso l’occhio sinistro. || E’ passato esattamente un mese da quel folle gesto che è costato a Mario Deganis l’occhio sinistro. Un gruppetto di ragazzi, sette, tutti italiani, seduto fuori il suo locale, l’osteria al Cjanton di San Giovanni al Natisone. Le biciclette poggiate in maniera disordinata, l’invito a spostarle, e da lì scatta l’aggressione, violenta, con le conseguenze ormai note. Qualche giorno fa nei nostri studi il sindaco di San Giovanni aveva chiarito come le indagini fossero in corso e che l’aggressore fosse uno, non il branco.Gli altri attoniti hanno assistito inermi, così pare, ma appunto a un mese di distanza in realtà gli aggiornamenti non sono così veloci, anzi. Ce lo ha confessato al telefono la figlia di Mario, Consuelo, che spesso dice di rimanere aggiornata sull’evoluzione delle indagini più dai notiziari che da altro. L’avvocato accederà ai fascicoli per capire come muoversi, mentre nel frattempo Mario ha cercato in questo mese di metabolizzare un evento decisamente traumatico. Non vuole arrendersi a questo però Deganis, anzi, e anche se non ha una data precisa, vuole riaprire l’osteria, per lavorare lì almeno fino a giugno prossimo, poi si vedrà se andare definitivamente in pensione, ma saranno valutazioni successive. E non ha ancora riaperto non per paura, ma perché vuole recuperare al meglio dal grave danno fisico ed emotivo prima di rimettersi dietro al bancone. Siamo certi che quando lo farà riceverà tanto affetto da una comunità rimasta sconvolta. Vicinanza che però non è arrivata dall’aggressore, dalle famiglie di chi ha assistito, da nessuno, perché Mario, lo aveva detto ai nostri microfoni, li conosce tutti. Ed è questo che più di tutto crea scoramento ulteriore in Deganis, e rabbia nelle sue due figlie. Nessuno si è venuto a rendere conto di come hanno ridotto mio papà, ci ha confessato Consuelo. Perché un mese fa tutto è cambiato ed è stato stravolto per la famiglia Deganis, e un gesto di pentimento, o quantomeno di vicinanza, sebbene non facile da fare (Servizio di Stefano Giovampietro)


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