09/05/2024 SAN VITO AL TAGLIAMENTO – La terza Commissione della Giunta Regionale ha stabilito la definitiva chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento nonostante l’ampia raccolta firme dei cittadini. E l’opposizione parla di ora più buia per la sanità regionale. || Il punto nascita di San Vito al Tagliamento non riaprirà dopo la sospensione dell’attività dell’azienda sanitaria. E’ questo che è stato stabilito dalla risoluzione approvata a maggioranza dalla Giunta Regionale, la quale ora dovrà intervenire con una riprogrammazione dell’offerta dei servizi sanitari in FVG. Voti favorevoli dei consiglieri di Centrodestra e no delle opposizioni, dalla terza commissione. La stessa si è riunita dopo la petizione popolare che aveva portato alla raccolta di più di 15mila firme solo negli ultimi mesi. Il nodo principale riguardava il punto nascita di San Vito ma sul banco c’erano anche tante altre tematiche calde, come le liste d’attesa sempre lunghe e intasate e l’organico sotto numero che non garantisce i bisogni dell’utenza sanitaria. Come già stabilito, anche questa volta la decisione è scaturita dalla necessità di garantire la sicurezza di partorienti e nascituri, oltre che del personale visto che nello stesso punto c’erano stati episodi di violenza. Il quadro ha spinto la terza commissione a valutare anche il fatto che i professionisti non ambiscono ad andare a lavorare a San Vito con preferenza invece per ospedali grandi, come Pordenone, e la direzione sanitaria non si sente di garantire la sicurezza dovuta con liberi professionisti in sala parto. Le funzioni del punto nascita saranno totalmente assorbite, in maniera adeguata, dice la direzione sanitaria, dal nuovo ospedale di Pordenone. E non è necessariamente un male per San Vito, che ha visto aumentare il numero delle prestazioni erogate oltre al mantenimento di un ambulatorio di ostetricia e ginecologia con merdico di guardia di pronto soccorso. In pratica, l’unica cosa che non si può ripristinare è il punto nascita, come ribadito anche dall’assessore alla sanità Riccardi, il quale ha affermato che non ci sono dubbi a chi dare fiducia, e che non si può decidere in base a cosa dice la piazza. In pratica per il centrodestra la revisione dell’assetto dei servizi era l’unica via. (Servizio di Stefano Giovampietro)
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