16/05/2024 TRIESTE – Polemiche fra maggioranza e opposizione, quest’ultima appoggiata da cittadini e associazioni, per il sopralluogo all’ex bazar della stazione. Lo stallo era sulla possibilità o meno di far entrare tutti per visitare gli ambienti. Al centro ruota la possibilità, richiesta dal centrosinistra, di adibire quegli spazi a struttura di accoglienza a bassa soglia || Momenti di discussione questa mattina davanti all’ex mercato della stazione in occasione del sopralluogo organizzato dalla IV commissione consiliare per ispezionare i locali dell’ormai dismesso bazar. Da una parte il presidente della commissione Lorenzo Giorgi appoggiato dalla maggioranza, dall’altro l’opposizione e un nutrito gruppo di cittadini e rappresentanti di associazioni che chiedevano di poter visitare quegli spazi anche in virtù del fatto che le commissioni comunali sono pubbliche e aperte a tutti. Lo stallo iniziale però è stato motivato dalla maggioranza, che frenava l’ingresso di massa nell’ex mercato, come una questione di sicurezza e ordine pubblico: quegli spazi sono abbandonati da molti anni, Giorgi ha messo le mani avanti facendone una questione di responsabilità su un possibile accidente, che sia una persona che inciampa o qualche elemento interno che possa cagionar danno. Alla fine commissari giornalisti e una rappresentanza delle associazioni presenti stamane sono potuti entrare. Lo scenario è quello di un ambiente piuttosto ampio, che si sviluppo per lo più in lunghezza, con un solido, almeno all’apparenza, soffitto in pietra. Sono presenti i così detti funghi riscaldanti ma sono fuori uso e non sono allacciate utenze.In giro una serie di oggetti abbandonati e mucchietti di detriti, per lo più calcinacci, fanno da contorno alle installazioni che una volta erano i chioschi adibiti alla vendita di abiti e merce varia. Si tratta di strutture che con un po di perizia si possono smontare e smaltire. Presente anche un vano di servizi igienici che però, come detto, non hanno l’allacciamento idrico a norma. Mancando l’energia elettrica quest’ambiente si compone di tratti bui o in penombra, fatta salva l’area più vicina a via Flavio Gioia dove la luce penetra dai finestroni.Per questo luogo la richiesta dell’opposizione in comune, delle associazioni e dei cittadini impegnati a più livelli nell’accoglienza dei migranti della rotta balcanica, ma anche (Servizio di Bernardo Gulotta)


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