24/06/2024 UDINE – Ecco chi sono i cinque fermati dalla polizia per la rissa tra venerdì e sabato notte, tre di loro ben noti nel trevigiano, con recidiva a episodi di violenza. || Mentre Shimpei Tominaga continua a lottare tra la vita e la morte sotto terapia farmacologica nell’Ospedale di Udine, la sua famiglia lo sta raggiugnendo in Italia per stargli vicino. Nel mentre gli aggressori sono stati subito individuati e fermati già nella stessa nottata tra sabato e domenica. Hanno tutti tra i 20 e i 20 anni, nello specifico Smauele Battistella 20enne di Vittorio Veneto e residente a Mareno di Piave, Daniel Wedam di Conegliano, così come ivi residente Abdallah Djouamaa, 22enne originario di Vittorio Veneto. A dar manforte a questo gruppo due ucraini residenti a Pescara, Ivan Boklac e Oleksandr Vitaliyocivh Petrov. La banda allargata stava pestando un ragazzo che ha provato a cercare rifugio nel locale BUonissimo Kebab; il malcapitato, difeso da Tominaga e due suoi amici, ha scatenato ulteriore violenza, che ha fatto degenerare il tutto. Proprio la visione di Shimpei a terra ha in qualche modo fatto desistere la banda dal continuare il brutale pestaggio e a far perdere le proprie tracce, ritrovate però immediatamente dalle fonrze dell’ordine. La procura di Udine ha aperto un fascicolo per rissa aggravata e lesioni gravissime, che tramuterebbe immediatamente in omicidio preterintenzionale qualora purtroppo Tominaga non dovesse farcela. Per gli ucraini, che lavorano a Udine, è stata chiesta la misura non detentiva e il divieto di dimora in Regione, mentre per i tre del trevigiano la richiesta è di custodia cautelare, in particolare di chi ha sferrato il pugno verso Shimpei, da appurare chi sia stato anche se dalle testimonianze si sa che è stato uno di loro tre, una banda ben nota a Conegliano e dintorni, quella che era all’inizio una baby gang e che ora non è più così baby, anzi, ed è di una grande pericolosità per tutti i cittadini. Tutti atletici e vigorosi, così li ricorda chi nel 2022 è stato aggredito dagli stessi, con un modus operandi purtroppo molto simile. Gli stessi tre, sempre loro, con l’aiuto di uno straniero quella volta non identifi (Servizio di Stefano Giovampietro)
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