01/03/2024 UDINE – Le risse e gli episodi di violenza nel quartiere San Domenico, e nello specifico nella casa dell’Immacolata, continuano con inquietante regolarità. E la tensione nel quartiere è sempre più alta per una situazione sempre meno sostenibile. || Piove meteorologicamente e anche metaforicamente sul quartiere San Domenico con la Casa dell’Immacolata don de Roja sempre al centro degli episodi di cronaca. Da un anno a questa parte, la situazione continua a degenerare nella struttura di accoglienza di 72 minori stranieri non accompagnati. Alcuni di questi continuano a condizionare anche la vita del quartiere con le loro intemperanze. Ormai la frequenza delle risse è praticamente settimanale, e spesso legata a futili motivi, anche se non di rado avvengono invece dopo i controlli delle forze dell’ordine con i cani anti-droga. Una correlazione che non può essere provata ma che resta nell’ordine delle cose, e anche nei pensieri di chi vive il quartiere e che nell’ultimo anno non lo vive più con la stessa serenità di qualche tempo fa. L’ultima rissa, in ordine cronologico, ha portato due ospiti in Ospedale, uno in codice giallo con una ferita da taglio al petto e l’altro in codice verde con ferite lievi al braccio, più un terzo in caserma. Lite scatenatasi così quasi dal nulla e degenerata poi in un ulteriore confronto colorito anche nella corsia del Pronto Soccorso dell’Ospedale. Il Presidente della Fondazione, Vittorino Boem, lamenta la mancanza di strumenti legislativi che possano permettere di perseguire i minori responsabili di azioni violente, ed è la stessa cosa che chiede l’amministrazione comunale con l’assessore all’equità sociale Stefano Gasparin. Intanto la situazione a San Domenico diventa ogni giorno meno sostenibile, con la popolazione del circondario che fatica a tollerare alcuni atteggiamenti dei minori non accompagnati che creano tensioni al di fuori della struttura. I passanti, pochi, sotto l’acqua, guardano in basso, timorosi, c’è chi gira con lo sprauy al peperoncino sempre in borsa e lo stesso chiede di fare ai propri figli. Le associazioni che lavorano all’interno del perimetro della Casa dell’Immacolata lo fanno con il timore delle risse e con le porte chiuse a doppia mandata. I vicini sono so (Servizio di Stefano Giovampietro)


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