23/09/2024 CIBIANA DI CADORE – E’ stata ritrovata e sta bene l’escursionista pordenonese di 71 anni dispersa da ieri nella zona di Passo Cibiana. La svolta stamattina attorno a mezzogiorno. L’esortazione del soccorso alpino: “Nelle escursioni mai lasciare indietro il più debole”. || E’ stata incrociata lungo una strada forestale verso Cibiana di Cadore attorno a mezzogiorno da una pattuglia della Guardia di Finanza la settantunenne di Pordenone, le cui ricerche erano in corso da ieri pomeriggio. L’anziana è stata portata all’ospedale di Pieve di Cadore, dove le è stata riscontrata una microfrattura a un piede mentre le condizioni generali della sua salute sono buone. Si tira un sospiro di sollievo dopo l’angoscia durata quasi venti ore: i soccorritori hanno riconosciuto l’escursionista che era in cammino verso Cibiana e, dopo averla recuperata, l’hanno riaccompagnata al campo base al campo sportivo di Vodo di Cadore. La 71 enne faceva parte della comitiva del Creo, Circolo ricreativo enti ospedalieri, di Pordenone con il quale ha un rapporto da 15 anni: 18 persone in tutto erano partite ieri mattina alle 7.45 al parcheggio di Vial Rotto a Pordenone, destinazione il Col Dur – Dolomiti di Zoldo. Un percorso impervio e zeppo di incognite.Davanti alla 71 enne camminava una componente della comitiva: raggiunto il bivio per la discesa verso il Passo Cibiana, forse attardandosi, l’anziana ha imboccato il sentiero sbagliato. Chi la precedeva non l’ha più vista e raggiunto il gruppo ha fatto scattare le ricerche che hanno coinvolto le squadre del soccorso alpino, volontari e della Guardia di Finanza, Suem e vigili del fuoco con il dispiegamento di tre elicotteri. L’ultimo contatto telefonico con la donna ieri sera alle 20.20 quando aveva riferito d’essere prossima a una mulattiera all’interno del rudere di una baita. Impossibile farsi inviare la posizione precisa, individuata a grandi linee sul versante del Rifugio Talamini dove si sono concentrate le ricerche per tutta la notte e parte della mattinata fino alla lieta notizia. “Fondamentale – ribadisce il Soccorso alpino bellunese – che le persone più esperte aprano e chiudano la fila per dare supporto necessario a tutto il gruppo”. – Intervistati ALEX BARATTIN (CAPO DELEGAZIONE CNSAS DOLOMITI BELLUNESI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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