22/06/2024 UDINE – Una morte inspiegabile per un uomo che aveva profondi valori nati nel mix tra la cultura giapponese e quella italiana. || Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui. E’ questa la frase di Ezra Pound che campeggia sul profilo Facebook di Shimpei Tominaga, 56enne di origine giapponese morto, tragica ironia della sorte, nel tentativo di sedare una rissa. Certo, non proprio nel tentativo di far valere le sue idee, ma per chiedere a un gruppo, misto di italiani e stranieri, di placarsi e smetterla di dare in escandescenza. Perché Shimpei, molto noto e benvoluto in città, era così, una persona pacata, tranquilla, estremamente educata, appassionata di tutto ciò che fosse bello e che rappresentasse l’equilibrio naturale delle cose. E probabilmente gli sarà sembrato assolutamente non equilibrato cosa stava succedendo nella notte in Via delle Pelliccerie ma forse mai si sarebbe aspettato l’aggressione ricevuta, brutale, gratuita, insensata. Shimpei era arrivato in Italia, a Roma, da giovane con il papà Kenichi, che fu tra i primi a commercializzare nel nostro paese i cartoni animati giapponesi, che ora vanno tanto di moda. Le strade della vita lo hanno portato poi a Udine; viveva in Vicolo Raddi, nella zona di Via Poscolle, dove frequentava abitualmente i locali della zona, in particolare Al Toscano, dove amava trascorrere del tempo con gli amici a sorseggiare un buon bicchiere di vino e parlare delle sue passioni, non ultima l’Udinese, che seguiva in Curva Nord, chiedendosi se fosse il primo abbonato giapponese allo stadio.Shimpei nutriva una grande passione per l’arredamento di interni, e lo aveva reso la sua professione; si occupava infatti di export di arredamento made in Italy in giappone. Perseguiva anche qui equilibrio e simmetria. Contestualmente era appassionato di fotografia, soprattutto quando visitava le incantevoli città italiane, ma anche di bella musica e di cucina, sia giapponese che soprattutto italiana. Lascia la moglie Chinatsu e il figlio Canta, cresciuto nel solco delle tradizioni e della lingu (Servizio di Stefano Giovampietro)


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